Golosine Renaissance

Golosine renaissance titolo

Cosa affascina e attira maggiormente un moderno viaggiatore di periferie, suburbia, hinterland e banlieue? La declinazione linguistica del nome attribuisce una nuance diversa a luoghi accomunati dalla stessa collocazione urbana ma in differenti latitudini. Partiamo dal dato empirico che la maggior parte dei cittadini non dimorano e non vivono sotto la boule de neige del centro storico ma risiedono nella magmatica e diffusa periferia cittadina. Andiamola allora a scoprire per cercare di aggiungerla alla geografia urbana della nostra vita.

Golosine complesso Brodolini a Verona

La zona di Verona da conquistare con questo post è quella del quartiere delle Golosine. Il nome di questa zona è complessivamente esilarante e la sua spiccata originalità battesimale la differenzia: le altre zone cittadine più banalmente traggono la loro denominazione dalle direttrici geografiche (borgo Trento, borgo Trieste, borgo Roma, …) oppure dalle parrocchie (San Massimo, San Michele e Santa Lucia).

Il quartiere delle veniali peccatrici è contraddistinto da una precipua collocazione insulare generata da confini ben marcati dal resto della città: a nord si dipana il groviglio ferroviario della Stazione di Porta Nuova mentre ad est e a sud si innalza la zona fieristica ed industriale.

Per accedere alle Golosine on foot lasciamo via Roveggia per entrare nella local shopping street di via Gaspare dal Carretto che scorre nel quartiere. Percorriamola collezionando con lo sguardo: banca, emporio, tabaccheria, farmacia, parrucchiera, ovvero tutto il corollario di negozi e attività che supportano la nostra articolata vita moderna.

Proseguendo verso via Ottavio Caccia possiamo bearci dell’ombra che le chiome degli alberi di via Carlo Alberto ci regalano a profusione. L’atmosfera di questa via è inaspettata, il lungo e tranquillo senso unico è rivolto proprio nella giusta direzione della sensibilità ecologica e di arredo verde rappresentato dalla rassicurante presenza degli alberi.

Raggiungiamo poi la chiesa continuando per via Caccia. Ad inizio estate in quest’area ci si incontra per la festa di quartiere dall’orgogliosissimo nome provinciale Golosine 37136, dove anche il Codice Postale assume un significato di appartenenza a questa zona di Verona. La manifestazione è davvero una grande festa, genuina e intelligente, fatta per divertirsi e incontrarsi con particolare attenzione per la buona musica e le buone idee. Queste ultime sono rappresentate dalla scelta di stoviglie e vettovaglie bio o compostabili, acqua di rubinetto e menù vege. Per la spiccata attenzione all’ambiente sembra un’enclave di sensibilità scandinava in terra scaligera! Go Golosine, go!

Con propensione teutonica per l’archiviazione e la catalogazione, proviamo ora a ritagliare il pantone che caratterizza la pittura esterna dei condomini che crescono copiosi e fitti nelle vie del quartiere. Troviamo così tutte le declinazioni del rassicurante beige e del pallido marroncino, uscite original-kitch di colore rosa, azzurro o arancione, grigio finta-modernità,  verde e bordeaux che ricordano le carrozzerie delle Fiat 127 e delle vecchie Alfa Romeo Giulietta.

Ma a volte questo girovagare tra le sconosciute vie residenziali di quartieri off rispetto al nostro di origine, ci sa regalare inaspettate sorprese. Queste abitazioni, costruite nell’arco di pochi anni rappresentano una sfida alla contemporaneità. Un attento sguardo architettonico cercherà un punto di riferimento che ben presto si svela infilandoci di fronte al tempio cristiano di via Caccia dove sbuca la piccola e segreta via Lazise. Al civico 7 scoviamo un divertente edificio che cerca timidamente di dare una tocco di novità e riqualificazione al quartiere, prevaricando il desolante panorama che lo circonda. Questo iconico condominio esibisce i tre colori primari (no frills) che potrebbero essere utilizzati per svecchiare il grigiore circostante: forse il miracolo balcanico di Edi Rama potrebbe realizzarsi anche qui.

golosine percorso ciclopedonale vecchia ferrovia

Se programmiamo la nostra incursione in questi quartieri inforcando la bicicletta, l’inizio del percorso sarà rappresentato da Porta Nuova da dove parte la pista ciclo-pedonale di viale Piave e che prosegue per Stradone Santa Lucia. Quest’ultimo interseca la pista ciclabile “La Vecchia Ferrovia”; infiliamoci giù per il percorso che scende verso sud delimitando il confine ovest del quartiere e così molti veronesi scopriranno finalmente il limite che divide le Golosine dal limitrofo Santa Lucia. Questo è il cruccio che arrovella le menti dei cittadini della nostra città, di tutte le latitudini, e a cui cerchiamo di dare una risposta e di diffonderla. Il percorso costeggia la via ferrata, a volte si sovrappone ad essa e ci consente di prenderci una pausa dal traffico fino a raggiungere l’ultima meta della nostra gita alla scoperta delle magiche Golosine. Abbandoniamo la Vecchia Ferrovia per via Tevere che ci condurrà al palazzo-simbolo del quartiere. Prendiamo poi a sinistra via Carisio Amedeo e costeggeremo a destra il Complesso Brodolini fresco di operazione cosmetica che l’ha ricoperto di litri di caldi colori soap-mediterranei. Imperdibile alle ore serali quando i raggi della nostra stella esaltano le diverse declinazioni del giallo e dell’arancio che avvolge il palazzo.

Circumnavighiamo il complesso fino ad arrivare in Piazza Brodolini dalla quale poter godere tutta la sua maestosa e geometrica monumentalità. La facciata Est è liscia e totalizzante, ossessivamente finestrata, mentre la facciata Ovest è più ritmata e severa, come la diga cinese delle Tre Gole sullo Yangtze, occupata a trattenere con sé un mare di colore pronto ad inondare il quartiere.